Il sottostante

Senza l’uomo non esiste valore, senza il gatto non esiste l’uomo.

“Attenzione, uscire e lasciare tutti gli oggetti metallici nell’apposito contenitor…” La frase viene troncata dallo sblocco della porta di sicurezza e Mauro può entrare nella filiale della Banca. L’impiegata alla cassa lo conosce di vista e gli risparmia il supplizio del soppesare le chiavi e il cellulare e la fibbia della cintura e chissà cosa altro per potere varcare quell’ingresso.
Ha lasciato il furgone parcheggiato non proprio benissimo ma pensa che tanto farà presto e che poi in luglio non ci sono tanti vigili in giro, specialmente verso mezzogiorno.
Ha appuntamento con la signorina Manuela, la direttrice della filiale.
L’aria condizionata in banca è sparata al massimo e Mauro prova una sensazione di fastidio per quel freddo inatteso e questo gli fa sperare ancora di più che questo incontro per il rinnovo dei titoli sia veramente breve.
Si fa vedere dalla direttrice attraverso la porta vetrata e mette la mano sulla maniglia per entrare.
– Posso..?
– Buongiorno signor Modotti! Entri..come va? E’ tanto che non ci vediamo..
Mauro entra e si siede sulla sedia trasparente davanti alla scrivania in vetro della direttrice in una stanza con le pareti di vetro. La famosa trasparenza delle banche…
– Bene, non mi posso lamentare.
– E sua moglie? E le sue figlie come stanno? Lei ha due figlie vero? Saranno ormai grandi!
Lui sa bene che queste domande sulla sua famiglia sono la prassi e che forse Manuela non è veramente interessata ma, sebbene vada di fretta, non ha alcun motivo di essere scortese e poi in fondo le sue figlie sono la sua vita e parlare di loro lo rende davvero felice.
– Benissimo, sa, la grande si diploma l’anno prossimo e la piccola inizierà Ragioneria a settembre. Adesso sono tutte e due in vacanza dai nonni, i genitori di mia moglie, che stanno vicino al mare.
– Ah, che bello, beate loro che sono giovani e hanno il tempo di divertirsi. Ma con sua moglie non vi fate un po’ di ferie? Non volete andare via da questo caldo?
A dire il vero Mauro in quel momento sotto al fiotto di aria fretta che proviene dall’alto non sente affatto caldo, anzi.. Il sudore gli si è già asciugato nella camicia e comincia ad avere fastidio al collo.
– Ancora due settimane ma poi dove lavora mia moglie non possono andare in ferie in estate perché lavorano con i turisti e quindi ci arrangeremo come al solito a casa.
-Ah che peccato! Ma così almeno riuscite a mettere da parte qualche soldino. Vedo che non siamo messi male, guardi, le ho stampato il suo prospetto. I titoli che aveva preso quattro anni fa sono arrivati a scadenza e glieli hanno rimborsati il mese scorso. 24.428 euro. Guardi qui. Non siamo andati male, le dico. Qualcosina hanno reso al di sopra del benchmark che di questi tempi non c’è tanto da saltare.
Mauro guarda il foglio che Manuela gli appoggia sul piano di vetro. Ma davanti a tutti quei numeri stampati si incupisce e alla prima parola di cui non conosce il significato si smarrisce completamente. Anche per questo aveva lasciato la scuola appena possibile per buttarsi in mille lavori. Di fronte a questi momenti di crisi cerca di dissimulare il suo intontimento con domande di circostanza.
– Lei dice che sono andato bene? Ma se allora avessi preso dei BOT non andavo meglio?
– Ma ormai i BOT sono fuori mercato. Oggi hanno anche rendimenti negativi. Sa cosa vuol dire? Che non solo di interesse non le danno niente ma che è lei a doverli pagare allo stato!
– Io devo pagare gli interessi? Dei miei soldi?
Questa cosa dei rendimenti negativi gli sembrava uno scherzo, ma comunque aveva capito che i BOT non erano più un investimento da fare.
– Purtroppo è così. Adesso per il risparmio privato ci sono altri strumenti che vanno per la maggiore. Ora le faccio vedere qualcosa che può fare al caso suo, ad un risparmiatore con una bassa propensione al rischio come è lei. O sbaglio? Dobbiamo reinvestire questi soldi o no?
-Si si, sono proprio qui per questo. Se possiamo fare presto perché ho il furgone messo…
– Certo, certo, guardi qua. Intanto ho bisogno di sapere quale è il suo orizzonte temporale.
– Cioè quando li devo ritirare?
– Sì, più o meno è questo. Sapere se e quando questi soldi le serviranno
– Ma guardi, fra due anni la mia figlia grande va all’università e spero che ci vada anche la piccola anche se adesso dice che non ci vuole andare. Quindi cosa posso dire? Che fra un po quei soldi ci servono.
– Quindi possiamo dire che una parte le serve fra due anni, poi a scalare un po’ per gli anni successivi, e allora in questo caso possiamo fare così: una metà in titoli tranquilli, tipo obbligazioni, ed una parte su titoli diciamo un po più vivaci.
– Come sarebbe a dire vivaci?
– Investimenti con un rendimento maggiore a fronte di un rischio maggiore, come azioni o derivati. Lei ha mai investito in derivati?
– Mah, credo di no… ma forse non lo so. Come funzionerebbe?
– Gliela faccio semplice, ecco, lei acquista dei titoli indicizzati, ad esempio sul prezzo del petrolio, e quando il prezzo del petrolio sale salgono anche i suoi titoli. Poi lei li vende e ci guadagna.
Mauro guidando un furgone per lavoro è molto sensibile al prezzo del gasolio. Ricorda bene tutte le variazioni e sopratutto gli aumenti negli ultimi anni. L’idea che dall’aumento dei prezzi del petrolio possa scaturire un guadagno e non solo un conto più salato al distributore per un momento gli accende una piccola scintilla di euforia.
– Cioè io comprerei del petrolio e potrei guadagnarci?
– Non è proprio così anche se il risultato è lo stesso. Lei acquisterebbe titoli indicizzati sul petrolio. Il petrolio sarebbe il sottostante di questi titoli. Ad esempio gli ETF Crude Oil ,,, aspetti che le faccio vedere il grafico…ma non c’è solo il petrolio.
– Ma…
– Ci sono tutte le materie prime, prodotti agricoli, minerari, energetici, e poi ci sono derivati su settori economici, nazioni. Direi che ce n’è per tutti i gusti.
– Che vuol dire che ci sono i prodotti agricoli?
– Lei se lo ricorda “Una poltrona per due”? Quel vecchio film che danno sempre sotto natale? Quello con Eddie Murphy e Dan Aykroyd?
– Ah si, mi fa morire dal ridere!
– Ecco, loro nel film comprano e acquistano prodotti agricoli nelle borse merci come caffè e succo d’arancia e se si ricorda loro due diventano ricchissimi. Qui lei non compera prodotti agricoli, come le dicevo, ma titoli indicizzati ai prodotti agricoli, ad esempio su mais, grano, cacao, bestiame, etc.
– Bestiame?
E questo richiamo al bestiame attiva stranamente in Mauro dei vecchissimi ricordi di quando era bambino: i racconti del nonno che diceva che si doveva alzare a notte fonda per andare al mercato delle bestie a piedi per chilometri e chilometri per vendere o comperare un vacca.
– Ma siamo tornati al mercato delle vacche?
La domanda di Mauro scivola sulla direttrice che non coglie ne lo stupore ne l’involontaria ironia del richiamo al mercato delle vacche.
– Gli strumenti finanziari moderni sono diventati molto raffinati. Da qui possiamo investire in ogni settore in ogni parte del mondo. Se fossi in lei prenderei in considerazione dei nuovi derivati che sono appena usciti questo mese. Da studi statistici molto autorevoli ci risultano buone prospettive di performance. Questo in particolare potrebbe adattarsi al suo profilo.
– E sarebbe?
– Ecco, guardi il Cat Global Index. E’ uscito la settimana scorsa e sta scaldando i motori.
– Ma cosa sarebbe?
– E’ indicizzato al prezzo dei gatti
-Gatti???
– Sì, gatti. Ho guardato ieri la scheda del titolo e sono proprio gatti. Fanno rilevazioni sui maggiori mercati mondiali di gatti e ci costruiscono sopra l’indice.
– Mah, è uno scherzo? Chi è che compera i gatti al mercato??
– MA no! Non è che i gatti si comprano al mercato, è che esiste un mercato di gatti con tutte le regole dei mercati. Ci sarà una borsa dedicata, penso.
– Sicura?
– Beh, guardi, a dirle la verità non ho approfondito troppo ma i gatti si comprano e si vendono da che mondo è mondo. Sa che mio cugino ha comperato un norvegese delle foreste il mese scorso e l’ha pagato piu di 600 euro? E poi lui dice che è stato un’affare!
– Cosa ha comperato?
– Un norvegese delle foreste, un gatto bellissimo di razza purissima, dovrebbe vederlo, poi è affettuoso che uno si innamora subito. Ma non si faccia tutti questi scrupoli. Il mondo va così da sempre, se c’è qualcosa che ha valore e la gente la vuole si sviluppa subito un mercato.
– ..Sui gatti?
– Ma mi scusi, le sembra così diverso comperare derivati sul petrolio o sui gatti? Almeno i gatti lei sa cosa sono, il petrolio lo ha mai visto? Sa come è fatto? Io no, e probabilmente neppure lei. Per me il petrolio potrebbe essere anche una cosa astratta eppure ci sono titoli basati su quello.
– Ma in televisione ho visto i pozzi del….
– Lasci perdere la televisione che ormai lo sanno tutti che quello che danno è una finzione che serve solo ai poteri forti. I gatti sono reali, miagolano, mangiano e poi… sono tanto carini, o non le piacciono i gatti?
– No no, mi piacciono,… a casa mia ne abbiamo due, ma non li abbiamo comperati, li abbiamo presi dal gattile perché ce li ha fatti prendere un’amica della mia figlia grande.
– Vede? Allora capirà che che non stiamo parlando di stupidaggini. Questo Cat Global Index ha tutte le caratteristiche per fare molto bene anche nel breve e medio periodo.
– Quindi lei dice che dovrei comperare questa roba dei gatti? Io non sono molto convinto…Se poi i gatti non si vendono…
– Lasci perdere, non pensi più ai gatti e si concentri sul titolo. I gatti sono il sottostante ma lei compera un titolo, non gatti. E’ vero che l’indice segue il valore dei gatti ma poi i titoli vivono anche di vita propria, diventano soggetti anche loro alle dinamiche di mercato e quindi della domanda e dell’offerta. In altre parole il sottostante non significa quasi nulla perché una volta che il titolo è sul mercato va per conto suo. E poi gli sviluppi del titolo sono, entro certi margini, molto prevedibili. Le faccio vedere i grafici dei titoli simili parametrizzati all’SP500 degli ultimi mesi.
– No,, la prego, non li capisco tanto i grafici, a scuola quando c’era matematica scappavo o dormivo perché stavo male.
– Non mi sembra proprio che lei sia uno stupido che non capisce le cose. Se lei è uno dei nostri migliori clienti è anche perché è una persona attenta e non si fa imbambolare facilmente.
Mauro, nonostante il freddo dei condizionatori sparati al massimo comincia a sudare, a sentirsi ubriaco, come un quindicenne frustrato al veglione di capodanno. Il mondo attorno a lui comincia a perdere di senso mentre la direttrice continua a snocciolargli dati e concetti sempre più astrusi. Ormai anche la vista si annebbia e sente che è ora di uscire da quel supplizio in un modo o nell’altro. Vuole tornare al suo furgone, alle sue consegne, a litigare con sua moglie e vedere le sue figlie anche se poi gli chiederanno come al solito dei soldi. Vuole tornare ai guai che conosce e che sa gestire. Qui in banca si sente come all’estero, anzi, si sente alla frontiera di uno stato straniero, con i gendarmi che lo inquisiscono. Sa che non è così ma le sue sensazioni sono quelle.
– Nel suo caso – continua la direttrice – preferirei differenziare i suoi investimenti e non puntare tutto il capitale in un solo prodotto, però credo che nel suo portafoglio il GCI non deve mancare.
– Portafoglio..GCI..?
– Si, il Global Cat Index. Io le consiglio di metterci diecimila euro. Poi per il resto aspetterei le chiusure del mese..
– Dice?
– Si guardi, intanto firmi la privacy che le preparo i moduli.
– Va bene, va bene, la prego, faccia presto che ho il furgone con due ruote sul…

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